mercoledì 2 giugno 2010

"La Fragolina MustaFA'"

CARI ERBOSI UNA MIA CARA AMICA CI OFFRE QUESTO RACCONTO...BUONA LETTURA!
La Fragolina MustaFA" di Daniela Bocchio




Desdelia non aveva un bel rapporto con la vita e non riusciva a prendersi cura delle cose. Di certo, non per egoismo o cattiveria ma per i troppi stimoli che la circondavano e la rendevano distratta. Ogni volta che qualcuno le regalava una pianta, Desdelia era terrorizzata! Certa del fatto che, nell'arco di poco tempo, le sarebbe morta. Lo chiamano "pollice nero", un danno incalcolabile per le Anime buone.
Decise, infatti, che non avrebbe mai avuto un giardino o una pianta, nemmeno una pianta grassa, giacchè riusciva a far morire pure quelle!
Ecco che la vita, talvolta, prende strani percorsi e proprio ciò di cui non vogliamo occuparci, Essa ci riempie l'esistenza, così, giusto per farci fare un pò d'allenamento e metterci alla prova.

A Desdelia accadde di doversi occupare dei suoi cari. All'inizio le prese il panico, voleva scappare, non si sentiva in grado e tanto meno all'altezza. Come avrebbe fatto? Come sarebbe riuscita a affrontare il loro dolore, la loro sofferenza, cercando di rimanere viva? Fu così che, aiutando i suoi cari, il cuore le si allargò. Recuperando la fiducia in sè stessa, decise di comprarsi una piantina di Fragole, per vedere se stava guarendo. Avrebbe provato a piantarla, avrebbe provato a curarla. Capiì che, quella tenera piantina, non aveva nessuna differenza dai suoi cari. Doveva darle acqua e luce, togliere le foglie secche, pulire un pò la terra e lasciare che la Natura facesse il suo corso. Divenne consapevole che tutto nella vita può cambiare se è l'Amore che muove i nostri passi.

Un giorno vide le prime fragoline! Che felicità! erano acerbe e immature, deliziose. Ormai si rivolgeva alla piantina chiamandola per nome: "Mustafà", e Mustafà le esprimeva la sua riconoscenza facendo tanti frutti golosi.

Accadde l'imprevedibile, Desdelia dovette allontanarsi per molto tempo per seguire un suo caro che stava molto male; dovendo cosi separarsi dalla piantina Mustafà, l'affidò a una persona di fiducia, la quale se ne prese cura. Questa persona, però, non aveva molto tempo da dedicare alla sua piantina, giusto il minimo indispensabile.

Quando, finalmente, potè riprendersi la sua piantina, ormai era secca e incolta.
Desdelia la riportò a casa, pensando ormai fosse morta. Le pulì la terra, le potò i rami secchi e la lasciò riposare. Qualcosa, dentro di lei, le diceva di non gettarla; ci sarebbe stato tempo per buttarla, nel caso fosse morta!

La piantina Mustafà era sopravvissuta, aveva trovato il suo adattamento, nonostante i vari cambiamenti e i vari spostamenti. Alla piantina Mustafà bastava percepire l'amore di Desdelia, per resistere!
Oggi è rigogliosa e in piena fioritura, e fa tante fragoline succose!
E Desdelia ora sa che si guarisce dall'indifferenza, dalla chiusura del cuore, dall'incapacità di prendersi cura delle cose"


L'essenziale è invisibile agli occhi, si può vedere solo con il cuore

1 commento:

  1. Grazie per aver pubblicato questo racconto! ;) daniela

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