Il mantello di aculei che si porta addosso non è rassicurante, ma in realtà è “tutta scena”, perché gli aculei non pungono la mano dell’uomo: la loro punta è arrotondata e, al massimo, provoca una sensazione di leggero fastidio se si trasporta il riccio in mano per lunghi tratti. Gli aculei risultano invece efficaci per scoraggiare i possibili predatori.
Quando è impaurito, infatti, l’animaletto si appallottola per proteggere il ventre, l’unica parte inerme perché priva di aculei. “Chiuso a riccio”, può rimanere per decine di minuti, completamente paralizzato: è una tattica per far credere al nemico di essere morto, quindi non appetibile: i predatori amano in genere “i pasti vivi”. Ma questo atteggiamento, vincente in natura, è completamente sbagliato nella “civiltà” umana: il riccio si appallottola anche se viene abbagliato dai fari delle automobili, facendo così una brutta fine. Se riesce a scampare dai pericoli dell’asfalto, può trovare la morte nel suo ambiente naturale, la campagna. Anche stavolta a opera dell’uomo: può avvelenarsi mangiando insetti o lumache che hanno ingerito fitofarmaci tossici oppure mangiando frutta trattata con antiparassitari; può bere in pozze d’acqua inquinate da residui velenosi; può finire male se si rifugia dentro cumuli di sterpaglie a cui, nonostante i divieti vigenti, viene dato fuoco...
Non va molto meglio nei giardini: il riccio può scivolare nel laghetto dal quale non riesce a risalire; se si è nascosto fra gli sterpi può finire “affettato” dal filo del decespugliatore; oppure può venire sballottato dal cane di casa. Per ospitare i ricci in sicurezza, bisogna smuovere le sterpaglie prima di eliminarle, per assicurarsi che non sia nascosto fra le foglie. È utile creare un ponticello fra le acque del laghetto e la riva. Per facilitare l’ingresso del buffo animaletto, il giardino non deve essere recintato con rete metallica fino a terra. Per attirarlo, niente di meglio che lasciare vicino a siepi o cespugli una ciotola bassa piena di cibo per cani o gatti, da rinnovare spesso e un’altra ciotola con il latte. Per fare amicizia, anche se si appallottola, mettetegli vicino una fetta di mela o di pera.
ARTICOLO TRATTO DA GIARDINAGGIO INSIEME http://www.giardinaggioinsieme.it/il-riccio-antiparassitario-naturale
Il riccio è davvero soggetto a mile pericoli, e molti muoiono sulle strade,purtroppo....
RispondiEliminaNel mio giardino ho un boschetto di bambù e l'anno scorso vi ha trovato rifugio un piccolo riccio....,l'ho visto però solo poche volte, poi se ne sarà andato.....a cercare compagnia, da noi ce ne sono molti, in campagna....
Ciao, carissima!!!